La crescente diffusione dei veicoli elettrici sta portando una conseguente trasformazione delle reti di distribuzione elettrica e spingendo verso l'adozione di sistemi di accumulo casalingo sempre più persone.
Al momento la soluzione più diffusa è quella basata sull'utilizzo di batterie al litio, le stesse che costituiscono il 'serbatoio' di energia sulle auto elettriche. Il PowerWall di Tesla è certamente l'esempio più noto al grande pubblico. Non è però l'unica soluzione possibile e molte aziende sono alla ricerca di tecnologie alternative.
La compagnia australiana Lavo è tra queste e ha presentato un interessante sistema di accumulo casalingo basato su celle a combustibile all'idrogeno: Lavo Hydrogen Battery System. In pratica, invece che immagazzinare l'energia in batterie al litio, si sfrutta nei momenti di basso carico l'energia elettrica in eccesso (magari proveniente da fonti rinnovabili come i pannelli solari) per effettuare il processo di idrolisi e scindere l'acqua per produrre idrogeno. Quando poi serve invece produrre energia elettrica il sistema ricombina idrogeno e ossigeno nelle celle a combustibile per ottenere acqua e corrente elettrica.
La soluzione a celle a combustibile offre diversi vantaggi, alcuni dei quali a carattere prettamente ambientale: rispetto alle batterie al litio non richiede l'estrazione dal sottosuolo di terre rare e a fine vita non ha elementi inquinanti da smaltire. Inoltre il sistema riesce a immagazzinare un'elevata quantità di energia, arrivando a stoccare 40 kWh, quasi tre volte la capacità di un powerwall convenzionale basato su batterie al litio. La compagnia parla di 20.000 cicli di carica/scarica possibili.
Naturalmente qualcuno potrebbe essere preoccupato dall'avere un piccolo Hindenburg in garage: lavo ha una domanda specifica sul tema nelle proprie FAQ e cita proprio il disastro del dirigibile del 1937. La risposta per tranquillizzare gli utenti fa leva sul fatto che l'idrogeno è visto come pericoloso, ma che anche altri sistemi di stoccaggio energetico, come la benzina e il gas naturale, lo siano altrettanto. Inoltre l'idrogeno è molto leggero e si disperde rapidamente nell'aria in caso di perdite. Per questo motivo il sistema richiede di essere montato all'esterno. Inoltre l'idrogeno non viene stoccato sotto pressione in forma gassosa, ma assorbito da materiali solidi sotto forma di idruri metallici.
Tra gli svantaggi abbiamo anche gli ingombri, il sistema occupa uno spazio di 1253x1683x400 mm e il costo, quantificato in A$34,750, pari a circa 28.590 €. Inoltre il sistema è al momento in fase di preordine, con prime consegne previste per il giugno di quest'anno.
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Fonte: HW Upgrade