Prima tra le utility locali, anche A2A entra nel business dell'idrogeno. La società controllata alla pari dai comuni di Milano e di Brescia, ha firmato un memorandum con il gruppo Snam, azienda a controllo pubblico, che è capofila in Italia per molti dei progetti legati all'idrogeno.
L'accordo prevede che i tecnici delle due società studieranno la possibilità di riconvertire le centrali termoelettriche di A2A, passando dal carbone e dal gas naturale, i combustibili ora utilizzati, all'idrogeno o alle miscele composte da gas naturale e idrogeno.
Non solo. Le due società hanno annunciato, in una nota congiunta, che studieranno "iniziative finalizzate a produzione, stoccaggio e trasporto di idrogeno da fonti rinnovabili e alla modifica delle infrastrutture di distribuzione gas di A2A al fine di renderle hydrogen ready”.
Al momento, negli impianti per produzione di idrogeno si utilizzano idrocarburi, in particolare gas naturale. Ma nei prossimi anni, anche per raggiungere gli obiettivi che si è data l'Unione Europea per abbattere del 50 per cento le emissioni di CO2 entro il 2030, sarà fondamentale produrre idrogeno sfruttando le rinnovabili. Anzi, l'idrogeno viene visto come un mezzo per immagazzinare l'energia in eccesso prodotta da eolico e fotovoltaico, da utilizzare durante i picchi della domanda.
A2A, che oltre a gestire centrali alimentate con gli idrocarburi, negli ultimi tre anni ha iniziato a investire anche nel fotovoltaico. Potrebbe così utilizzare i suoi impianti green per la produzione di idrogeno. Allo stesso tempo, grazie alla collaborazione con Snam potrà sperimentare la distribuzione di gas naturale assieme all'idrogeno nelle sue reti che forniscono materia prima al settore industriale. Snam è stata tra le prime aziende al mondo a immettere idrogeno in una miscela al 10 per cento nei gasdotti, con un esperimento portato a termine alla fine del 2019 in un'area industriale in provincia di Salerno.
Fonte: Repubblica