La startup Green Independence ha trovato una soluzione per risolvere i problemi legati all'energia, come? Imitare la natura. Purificando le acque reflue e producendo idrogeno verde anche lungo autostrade, ferrovie, edifici pubblici e privati, porti ed aeroporti, rendendolo finalmente economico e accessibile.
Green Independence, fondata in Puglia nell'agosto 2020 e partner del Politecnico di Torino, si è ispirata agli alberi per mettere a punto un innovativo sistema – New Artificial Leaf (NAL) - per decentralizzare la produzione e lo stoccaggio di energia verde.
“La nostra nuova tecnologia, come gli alberi, può contemporaneamente produrre energia dal sole, immagazzinare l'energia che non viene utilizzata immediatamente trasformando le acque reflue o marine in idrogeno verde e riciclare le emissioni di CO2 producendo combustibili sintetici", spiegano i ricercatori.
Le potenzialità del procedimento in grado di favorire un cambio di paradigma nel mondo dell'energia e dei trasporti sembrano essere notevoli in termini di risparmio. “Il vantaggio competitivo di New Artificial Leaf è l'approccio decentralizzato: una produzione diretta da solare a H2 senza bisogno di connessione alla rete o batterie e dunque dove prima era inconcepibile: su edifici residenziali, lungo ferrovie e autostrade, parcheggi, stazioni di rifornimento e altre infrastrutture, aumentando la loro redditività e, soprattutto, abbassando il costo dell'idrogeno verde. Così se oggi per una vera e propria svolta carbon free mancano le infrastrutture diffuse, soprattutto nel trasporto pesante - spiega il fondatore della startup Alessandro Monticelli - il nostro progetto consentirebbe di produrre idrogeno in loco per camion e treni a idrogeno, anche lungo le autostrade e gli snodi ferroviari, favorendo inoltre la transizione energetica delle vecchie centrali a carbone in centrali green senza dover distruggere le vecchie infrastrutture”.
L'idea è proprio quella di una trasformazione delle infrastrutture che garantisca emissioni zero: “Con il nostro sistema - spiega ancora Monticelli – l’energia verde viene prodotta in modo indipendente e dove serve, senza sprechi, con una riduzione della necessità di trasportarla dal produttore all'utilizzatore. Possiamo rendere le infrastrutture esistenti più sostenibili ed energeticamente produttive, riciclando le loro emissioni dirette e riducendo la loro impronta di carbonio”.
Il prototipo di piccola scala dovrebbe essere pronto in 12 mesi, entro due anni arriverà invece quello definitivo. L'industrializzazione potrebbe avvenire già entro il 2025.
Fonti: la Repubblica