Martedì 3 Novembre 2020 è stata presentata un'ambiziosa strategia nazionale per consentire al Cile di sviluppare l'industria dell'idrogeno verde e collocarsi entro il 2040 tra i principali produttori mondiali del combustibile rinnovabile.
Il presidente Piñera ha sottolineato che l'idrogeno verde consentirà di esportare energie rinnovabili in un mondo che si sta muovendo rapidamente verso la de-carbonizzazione. Il ministro dell'Energia, Juan Carlos Jobet, ha dettagliato il piano d'azione che mira a fare del Cile un leader mondiale nella produzione ed esportazione di idrogeno verde.
Questo nuovo polo implicherà, secondo le stime, la creazione di circa 100.000 posti di lavoro e 200 miliardi di dollari di investimenti nei prossimi 20 anni, e potrebbe raggiungere la rilevanza che il settore minerario riveste nell'economia nazionale. Il Cile è ritenuto un'area ideale per produrre ed esportare idrogeno verde e suoi derivati, tra cui ammoniaca, metanolo e combustibili sintetici.
Varie analisi, comprese quelle dell'Agenzia Internazionale dell'Energia e della McKinsey & Company, mostrano che l'enorme ricchezza di energie rinnovabili del Cile consentirebbe di produrre l'idrogeno verde più competitivo del pianeta e su larga scala.
La strategia nazionale ha 3 obiettivi principali: produrre l'idrogeno verde più economico del pianeta entro il 2030, essere tra i primi 3 esportatori entro il 2040 e avere 5 GW di capacità di elettrolisi in fase di sviluppo entro il 2025. A tal fine, è stato elaborato un piano d'azione per accelerare l'implementazione di idrogeno verde nelle principali applicazioni domestiche entro il 2025 e nel mercato delle esportazioni entro il 2030. Si sta effettuando un round di finanziamento di 50 milioni di dollari per aiutare gli investitori a creare progetti-pilota. Parallelamente, verrà istituita una task-force per agevolare i processi autorizzativi.