È partito il progetto Serena (Sviluppo di architetture propulsive ad Emissioni zero per l’aviazione generale), presentato nella giornata del 14 luglio dal Distretto Tecnologico Aerospaziale (Dta) di Brindisi. Sarà finanziato per 2,5 milioni di euro dal Ministero della Transizione Ecologica e vedrà la collaborazione di Novotech ed Enginsoft, oltre al contributo del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di UniSalento.
Scopo del progetto è lo sviluppo di un sistema propulsivo prototipale per un velivolo di categoria di Aviazione Generale basato su tecnologie di alimentazione ibride, ossia con celle a combustibile alimentate a idrogeno, batterie e super-capacitori. Serena si inserisce nello sviluppo di tecnologie per applicazioni di Mobilità Area Avanzata (AAM), con l’obiettivo di far volare aerotaxi e velivoli senza pilota di piccole e medie dimensioni con emissioni zero. Sarà inoltre implementata la ricerca di tecnologie di stoccaggio emergenti e tecnologie di recupero di energia da riutilizzare durante il volo e/o durante il decollo, l’atterraggio e il rullaggio. Il sistema propulsivo avrà un impatto climatico inferiore del 90 % rispetto ai sistemi convenzionali.
“Il progetto si muove a supporto della futura Green Hydrogen Valley della Puglia sviluppando velivoli più puliti, meno rumorosi e più efficienti con cui spostarsi all’interno di ambienti urbani o da un’avio-superficie all’altra" – ha dichiarato Michele Giannuzzi, ingegnere del Dta di Brindisi e Project Manager di Serena.
Nel solco della sua strategia industriale, il Distretto inoltre risponde in maniera programmatica alle necessità che emergeranno dal settore della Mobilità Aerea Avanzata: cioè avere velivoli – del tipo aerotaxi o senza pilota – più puliti, meno rumorosi e più efficienti con cui spostarsi all’interno di ambienti urbani o da un’avio-superficie all’altra.
Nella sperimentazione, che durerà 36 mesi, avrà un ruolo di primo piano l’aeroporto test bed di Grottaglie, infrastruttura strategica attraverso la quale il Dta mira a supportare le imprese nello sviluppo di nuove soluzioni e prospettive in termini di piattaforme aeronautiche e servizi innovativi. I potenziali spill-over sul territorio sono di notevole portata.
Gli ideatori del progetto stimano, infatti, che possa innescare un processo virtuoso di crescita della conoscenza e degli investimenti in una filiera, quella dell’idrogeno, destinata a svolgere un ruolo di assoluto rilievo nella transizione energetica.
Fonte: SpacEconomy 360
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